In un mondo in cui il fundraising evolve alla velocità della tecnologia e le sfide per il settore non profit si moltiplicano, la parola chiave è resilienza. Secondo il Global NGO Technology Report 2024 di Nonprofit Tech for Good, il 78% delle organizzazioni non profit che hanno diversificato le proprie fonti di finanziamento ha registrato una maggiore stabilità finanziaria e capacità di innovare, anche durante le crisi. Inoltre, il rapporto Giving USA 2023 evidenzia che, mentre le donazioni online sono cresciute del 12% nel 2023, i canali offline come eventi e direct mail hanno rappresentato ancora il 45% delle donazioni totali.

Ma non basta: la vera svolta arriva quando la diversificazione si unisce alla centralizzazione tecnologica, creando un ecosistema di raccolta fondi integrato, efficiente e pronto per il futuro.

Le sfide alla sostenibilità del Fundraising: oltre la raccolta tradizionale

Il panorama del fundraising per organizzazioni non profit ha subito trasformazioni radicali negli ultimi anni. L'emergenza sanitaria globale ha accelerato la digitalizzazione, ma ha anche evidenziato l'importanza di avere strategie flessibili e adattabili. Le organizzazioni che si affidano a un'unica fonte di finanziamento si trovano oggi in una posizione di estrema vulnerabilità.

I principali ostacoli del fundraising contemporaneo includono:

  • Saturazione digitale: con l'aumento delle campagne online, catturare l'attenzione dei donatori è diventato sempre più difficile
  • Competizione crescente: il numero di organizzazioni non profit è in costante aumento, intensificando la concorrenza per le stesse risorse
  • Cambiamenti generazionali: Millennials e Gen Z hanno approcci diversi alla donazione rispetto alle generazioni precedenti
  • Crisi economiche ricorrenti: instabilità finanziarie globali che riducono la propensione alla donazione
  • Complessità normativa: regolamentazioni sempre più stringenti che richiedono compliance costante

Perché diversificare? Andare al di là dei volumi

Diversificare le fonti di raccolta fondi significa molto più che aumentare i flussi di raccolta (e quindi l'impatto potenziale). È una scelta strategica che trasforma permette di trasformare la resilienza in opportunità di crescita.

La diversificazione, infatti: 

  • Aumenta la credibilità dell’organizzazione agli occhi di donatori, aziende e istituzioni.
  • Offre più opportunità di coinvolgimento a una base di sostenitori più ampia e diversificata.
  • Rafforza la reputazione e la stabilità percepita dell’ente.
  • Riduce il rischio di dipendere da una sola fonte di finanziamento.
  • Dimostra visione e affidabilità a potenziali finanziatori.
  • Favorisce la sperimentazione e l’innovazione, creando un circolo virtuoso che attira nuovi sostenitori.

Charity: Water, in questo senso, rappresenta un caso storico estremamente virtuoso - l'organizzazione americana nel corso degli anni ha basato la sua crescita su una strategia multicanale che include campagne digitali virali, programmi di abbonamento, collaborazioni con brand globali e trasparenza radicale nel tracciamento delle donazioni.

Online e offline: il mix vincente

Nonostante la rapida crescita del fundraising digitale, i canali offline restano fondamentali. Metodi come eventi, banchetti, face-to-face (F2F), ecc. sono ancora metodi estremamente efficaci per coinvolgere i donatori e costruire relazioni durature.

Punti chiave:

  • I canali offline offrono un tocco personale e spesso tassi di coinvolgimento più elevati.
  • Integrare fundraising online e offline evita silos di dati e massimizza l’engagement dei donatori.
  • Un approccio unificato garantisce che ogni interazione con il donatore, indipendentemente dal canale, contribuisca a un percorso coerente.

Centralizzare per crescere: la tecnologia come attivatore.

La vera rivoluzione avviene quando la diversificazione si accompagna alla centralizzazione intelligente delle attività di raccolta fondi. Avere molteplici canali di raccolta fondi è efficace solo se gestito in modo integrato, evitando la frammentazione dei dati e un’esperienza incoerente per i donatori. La tecnologia oggi permette di automatizzare, analizzare e personalizzare come mai prima d’ora!

Come la tecnologia (tipo la nostra😉) fa la differenza:

  • Centralizza tutti i flussi di raccolta - online e offline - in un unico sistema integrato.
  • Semplifica le operazioni per staff e volontari.
  • Fornisce aggiornamenti in tempo reale e una visione completa dei dati donatori.

I vantaggi della centralizzazione

  • Dati donatori unificati: tutte le informazioni in un unico posto, aggiornate in tempo reale.
  • Esperienza donatore coerente: sia che il donatore doni online, a un evento o tramite campagne face-to-face, l’esperienza è fluida.
  • Automazione dei processi: ringraziamenti, follow-up e analisi delle performance sono automatizzati, liberando tempo al personale.
  • Comunicazione personalizzata: maggiore capacità di personalizzare i messaggi e aumentare la fidelizzazione.

Conclusioni: il futuro è integrato, umano e tecnologico

La sostenibilità del Terzo Settore e delle organizzazioni che vi operano all'interno è fondamentale che si basi sempre di più sui seguenti fattori: 

  • Diversificazione delle fonti di finanziamento per garantire resilienza
  • Centralizzazione dei processi e dei dati per massimizzare l’efficienza

Il fundraising del futuro, quindi, non è né solo online né esclusivamente offline, ma una sintesi intelligente di questi due elementi.

Le parole chiave?

  • Resilienza
  • Integrazione tecnologica
  • Centralizzazione dei dati
  • Esperienza donor-centric
  • Coinvolgimento umano continuo

Solo così le organizzazioni potranno salvaguardare la propria missione e cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale, senza perdere il valore unico delle relazioni umane costruite offline.

Il futuro del fundraising è già qui: integrato, intelligente e orientato alla community.

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